grammatica per tutti
Le
parole che indicano persone, animali, cose (o azioni, stati, avvenimenti,
qualità, sensazioni, sentimenti) si chiamano nomi o sostantivi.
I nomi sono
quindi etichette che distinguono tra loro le diverse realtà.
Mentre,
però, nomi come uomo, sasso e albero indicano realtà concrete, onomastico,
nostalgia e virtù non rappresentano un qualcosa di “concreto”. I nomi si
distinguono pertanto in:
- concreti: se indicano esseri o cose che possiamo percepire con i sensi (vista, udito, odorato, gusto, tatto)
- astratti: se indicano ciò che non è percepibile coi sensi (come, ad esempio, le idee, i concetti, i sentimenti, gli avvenimenti, ecc.).
Non sempre è facile distinguere il concreto dall’astratto.
Nome
comune e nome proprio.
I
nomi comuni indicano esseri o cose della stessa specie;
i nomi propri indicano
invece o cose particolari, che si distinguono da altri esseri o cose della
stessa specie.
I
nomi propri si scrivono con la maiuscola: Milano, Antonio, Bill;
e possono
essere riferiti a:
- nomi propri di persone (nome, cognome, soprannome, pseudonimo): Alessandro Manzoni, Scipione l’Africano
- animali: il cane Tom,
- cose (specie riferite a località geografiche): Capri, Torino, Italia, il Cervino
- cose personificate, cioè considerate come persone: disse allora la Rosa alla Violetta
Come abbiamo visto sopra i nomi propri possono quindi diventare comuni e scriversi quindi con la minuscola, se
vengono usati per designare un tipo d’uomo particolare: è un mecenate (=
protettore delle arti; Mecenate fu infatti amico di Augusto e protettore di
poeti e artisti), è un adone (= è un bellissimo giovane; da Adone, giovane
amato da Venere), è un giuda (= un traditore)
Nessun commento:
Posta un commento