Stare + gerundio



Italiano A1 livello elementare


Stare + gerundio in italiano forma una particolare costruzione, chiamata  perifrastica.
Stare + gerundio si usa per parlare di un’azione che succede in questo momento, ora, proprio adesso (è il corrispettivo italiano del presente progressivo (-ing form inglese o dell’espressione “en train de” francese).

Sto mangiando una pizza, hai fame?
Stiamo andando a cena, vieni con noi!

La forma riflessiva

italiano A1 livello elementare


La forma riflessiva accade quando l'azione compiuta dal soggetto ricade sul soggetto stesso (si “riflette” come chi si guarda allo specchio). La forma riflessiva è accompagnata da un pronome riflessivo (mi, ti, si, ci, vi, si) che concorda con il soggetto.

Alcuni verbi irregolari

italiano A1 elementare


In italiano non tutti i verbi rispondono alle regole imparate in precedenza (vedi qui). Molti di loro non rispondono ad alcuna regola specifica, per questa ragione sono chiamati irregolari.

SAPERE
IO
SO
TU
SAI
LUI/LEI
SA
NOI
SAPPIAMO
VOI
SAPETE
LORO
SANNO


RIMANERE
IO
RIMANGO
TU
RIMANI
LUI/LEI
RIMANE
NOI
RIMANIAMO
VOI
RIMANETE
LORO
RIMANGONO


USCIRE
IO
ESCO
TU
ESCI
LUI/LEI
ESCE
NOI
USCIAMO
VOI
USCITE
LORO
ESCONO


BERE
IO
BEVO
TU
BEVI
LUI/LEI
BEVE
NOI
BEVIAMO
VOI
BEVETE
LORO
BEVONO




I segni di interpunzione (punteggiatura)

grammatica per tutti

I segni di punteggiatura, o di interpunzione, di uso comune sono i seguenti:

Punto
Indica una forte pausa e si colloca alla fine del periodo.

Punto e virgola
Indica una pausa meno intensa del punto e separa tra loro due o più elementi ben distinti di un periodo; talvolta può essere sostituito dal punto: ero circondato; non c’era via di scampo.

L'imperativo

italiano A2

Il tempo imperativo si usa per esprimere un ordine, un comando, un invito (forte).
Le forme dell’imperativo sono uguali a quelle del tempo presente, con una sola particolarità: il TU dei verbi del primo gruppo (-ARE) finisce sempre in  -A.

PRIMO GRUPPO
-ARE
SECONDO GRUPPO
-ERE
TERZO GRUPPO
-IRE
FORMA CON
-ISC
PARLARE
PRENDERE
PARTIRE
FINIRE
PARLA (tu)
PRENDI (tu)
PARTI (tu)
FINISCI (tu)
PARLIAMO (noi)
PRENDIAMO (noi)
PARTIAMO (noi)
FINIAMO (noi)
PARLATE (voi)
PRENDETE (voi)
PARTITE (voi)
FINITE (voi)


Differenze tra imperfetto e passato prossimo


italiano A2






IMPERFETTO

PASSATO PROSSIMO
Indica un’azione continuata, ripetuta, non terminata:
andavo a scuola tutti i giorni (azione ripetuta).
Indica un’azione momentanea, chiusa, finita:
sono andato all’asilo per due anni (azione conclusa).
Indica azioni continuate, avvenute contemporaneamente:
ieri sera mentre preparavo la cena ascoltavo la radio a tutto volume e cantavo (facevo tutto contemporaneamente).
Indica azioni concluse, avvenute una dopo l’altra:
ieri sera ho preparato la cena, dopo ho ascoltato la radio a tutto volume e   poi ho cantato (ho fatto una cosa dopo l’altra).
Indica l’azione più duratura che avviene mentre accade un’azione più breve:
Camminavo (azione più duratura) sulla spiaggia, quando ho visto una stella cadente.
Indica l’azione più breve che accade mentre avviene un’azione più duratura:
Camminavo sulla spiaggia, quando ho visto (azione più breve) una stella cadente.




Ora prova ad esercitarti! Scarica gli esercizi (Loescher) qui sotto.


Differenze tra imperfetto e passato prossimo.pdf
















L'imperfetto

italiano A2


Uso del tempo imperfetto:


  • Nelle descrizioni di azioni, cose, persone e stati d’animo passati
Era una fredda mattina invernale, le strade erano quasi deserte.
Una macchina correva sull’autostrada.
La maestra era molto simpatica e bella: aveva i capelli lunghi e biondi.

Gli articoli: determinativo e indeterminativo

grammatica per tutti

L’articolo, dal latino articulus (piccola articolazione) è quella parola che precede il nome e che ne indica il genere e il numero. L’articolo è perciò l’indicatore delle parole, l’etichetta delle parole.
Da solo non ha alcun senso, ma messo davanti a qualunque parola la trasforma in sostantivo.
L’articolo si distingue in:
determinativo: se indica esseri o cose presi in senso determinato, cioè ben distinti dagli altri o ben noti:
il libro di storia (proprio quel libro, non “un libro di storia”, uno tra i tanti)
indeterminativo: se indica genericamente esseri o cose in senso indeterminato o non conosciuto: un libro di storia

Presente indicativo di alcuni verbi irregolari: andare, fare, stare, dare

italiano A1 livello elementare


ANDARE
FARE
STARE
DARE
IO
Vado
Faccio
Sto
Do
TU
Vai
Fai
Stai
Dai
LUI/LEI
Va
Fa
Sta
NOI
Andiamo
Facciamo
Stiamo
Diamo
VOI
Andate
Fate
State
Date
LORO
Vanno
fanno
Stanno
Danno

C'è/Ci sono

italiano A1 livello elementare

Scusi c’è un albergo qui vicino?
Sì, ci sono due alberghi.

Le forme “c’è/ci sono” indicano la presenza di una persona o di una cosa in un determinato luogo o situazione.


C’É
CI SONO
Nomi al singolare
Nomi al plurale o elenco di nomi al singolare (in questa stanza ci sono un tavolo, un armadio e un divano).

Il verbo chiamarsi

italiano A1 livello elementare



IO
MI
Chiam-o
TU
TI
Chiam-i
LUI/LEI
SI
Chiam-a
NOI
CI
Chiam-iamo
VOI
VI
Chiam-ate
LORO
SI
Chiam-ano

Come (ti chiami, si chiama?).

Chi (sei, è, siete…).


Presente dei verbi regolari

italiano A1 livello elementare



I verbi sono formati da due parti: la radice (invariabile) e la desinenza (variabile).
In italiano ci sono tre coniugazioni 1° , 2° e 3°. Le tre coniugazioni indicano, rispettivamente, verbi che all’infinito terminano in ARE – ERE – IRE (desinenza = parte variabile).
In genere, per formare i tempi dei verbi regolari basta togliere la desinenza all’infinito per sostituirla con quelle dei diversi tempi verbali.

La particella CI

italiano A2

Abbiamo già incontrato il pronome CI, e abbiamo visto che può essere riflessivo (noi ci laviamo = noi laviamo noi, noi stessi), diretto (lui ci guarda = lui guarda noi), indiretto (lui ci telefona = lui telefona a noi). La particella CI ha anche altri significati e usi.
Vediamo quali sono i più importanti.

Pronomi indiretti

italiano A2


I pronomi personali vengono utilizzati per sostituire un nome (un oggetto o una persona) e possono essere di due tipi: diretti o indiretti.
I pronomi diretti svolgono la funzione di complemento di termine, (a chi?, a che cosa?),  si usano cioè quando il verbo è seguito da a.
ATTENZIONE: mi, ti, ci, vi sono uguali ai pronomi diretti (vedi qui).