Il verbo: modi e tempi verbali

grammatica per tutti


Un re da lungo tempo malato disse un giorno: “Darò la metà del mio regno a chi mi guarirà
Il re sarebbe guarito solo indossando la camicia di un uomo veramente felice, aveva suggerito un saggio di corte
I suoi ministri cercarono a lungo e invano: tutti si lamentavano dei loro guai: il ricco era malato, il sano era povero e così via.
(L. Tolstoj)

Le parole in neretto esprimono alcune un’azione (disse, darò, ecc.), altre uno stato, una situazione (era), altre infine un modo di essere. Sono tutti verbi. Il verbo infatti (o segno verbale) indica un’azione, uno stato o un modo di essere di persone, animali o cose.

Come il nome ha la funzione di definire gli esseri o le cose, così il verbo (dal latino verbum = parola, parola per eccellenza) serve a rappresentare la vita. Nome e verbo sono, dunque, le parti fondamentali, cioè i pilastri del discorso.
I verbi si dividono generalmente in due categorie:

verbi di moto o verbi dinamici che indicano un’azione (fare, correre, saltare, scrivere, ecc.).
verbi di stato o verbi statici che indicano uno stato, un modo di essere (essere, sembrare).

I tempi del verbo sono otto, e precisamente:
Uno per il presente
Il presente
Io leggo
Cinque per il passato
Il passato prossimo
L’imperfetto
Il trapassato prossimo
Il passato remoto
Il trapassato remoto
Io ho letto
Io leggevo
Io avevo letto
Io lessi
Io ebbi letto
Due per il futuro
Il futuro semplice
Il futuro anteriore
Io leggerò
Io avrò letto

I tempi del verbo si distinguono in:
semplici: quelli formati radice + desinenza – presente, imperfetto, futuro semplice e passato remoto.
composti: quelli formati dai verbi ausiliari essere o avere + il participio passato del verbo – passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto e futuro anteriore.

Per approfondire:

I modi del verbo si distinguono in finiti (dal latino finitus = determinato) o personali, cioè determinati nelle persone e indefiniti o impersonali, cioè non determinati nelle persone.


L’indicativo
Presenta l’azione come reale, oggettiva: io scrivo
Il congiuntivo
Esprime desiderio, supposizione, dubbio, ecc.: oh, se mi scrivesse; penso che ti scriva
Il condizionale
Presenta un’azione sottoposta ad una condizione: leggerei se avessi tempi
L’imperativo
Indica un ordine, un comando: scrivi!


L’infinito
Ha valore di verbo e di nome: desidero scrivere; scrivere è utile
Il participio
Partecipa al valore del verbo e dell’aggettivo: scogli sorgenti dal mare
Il gerundio
Indica il modo dell’azione, il mezzo: scrivendo s’impara

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